Niente risarcimento dal Comune per chi si mette in strada sotto la neve per andare al lavoro
Ci occupiamo di una richiesta di risarcimento. I fatti: in periodo natalizio, sotto una forte e pericolosa nevicata e di fronte a una evidente situazione di rischio, l’automobilista decideva comunque di mettersi in strada per andare al lavoro. Ne scaturiva un prevedibile sinistro, a fronte del quale veniva presentata richiesta di risarcimento danni all’Ente.
La motivazione? Sarebbero state inidonee le misure adottate dal Comune per fronteggiare la forte nevicata.
In Tribunale viene ricordato innanzitutto che le domanda può essere legittimata solo se ricorrono in concreto le condizioni per attribuire all’ente la qualifica di custode. Ma non solo! Anche dando questa condizione per scontato è necessario accertare se, a fronte dell’obbligo del Comune di manutenzione delle strade, non sussista nel caso concreto, un comportamento del danneggiato tale da incidere nel dinamismo causale del danno, sino ad interrompere il nesso tra la condotta attribuibile all’ente e l’evento dannoso.
Fondamentale in questo senso sono i motivi per cui la persona si è trovata in strada. In questo caso il lavoro. Secondo il ricorrente non poteva ritenersi esigibile la rinuncia ad un giorno di lavoro, peraltro importante, a causa della situazione metereologica.
Diversa è l’opinione dei giudici: in previsione di una forte nevicata, il rischio di gravi problemi alla viabilità sarebbe stato talmente alto e tanto facilmente prevedibile che solo motivazioni più pressanti (ad es. questioni di salute) avrebbero potuto rendere comprensibile e non avventato l’uso di un veicolo.
Riassumendo: se l’automobilista si mette in strada sotto una forte nevicata per motivi non pressanti, l’amministrazione non ha nessuna colpa e non è tenuta a versare alcun risarcimento.
Corte di Cassazione, Sentenza n. 13148/2017
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