Polizia locale, al vaglio un disegno di legge nel “solco della continuità”
Un percorso di riforma della polizia locale a livello nazionale che però si muove nell’alveo della legge quadro del 1986. Questo l’iter che il Governo ha intenzione di avviare per arrivare ad un disegno di legge “senza stravolgimenti strutturali di quanto acquisito dai decreti Minniti e Salvini degli ultimi anni, Questo percorso potrà dare il giusto spazio al confronto con gli enti locali sui vari temi da affrontare che non sono stati normati finora”.
Riforma polizia locale: un disegno di legge nel “solco della continuità”
Sono le affermazioni di Marco Granelli, assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, intervenuto al Tavolo di Coordinamento dei Comandanti della Polizia Locale delle Città metropolitane promosso dall’ANCI, e al quale ha riferito della prima riunione del Gruppo di studio sulla legge quadro 7 marzo 1986 n. 65 (Riforma PL) insediatosi da qualche settimana al Viminale.
“Abbiamo posto all’attenzione del gruppo di lavoro specifiche e puntuali proposte di modifica della legge 65/86 – ha detto Granelli – mentre serve concentrarsi su alcune priorità sulle quali riteniamo si debba intervenire con prontezza, a partire dall’accesso alle banche dati sia in relazione allo Sdi (Sistema Di Indagine) per le problematiche di sicurezza urbana sia rispetto alle attività di sicurezza stradale per migliorare l’efficacia dell’intervento della polizia locale”.
Organici da rafforzare
All’ordine del gioco anche la necessità di rinforzare gli organici della polizia locale. Per questo l’ANCI ha richiesto “maggiore flessibilità normativa per le assunzioni e possibilità di accedere alle risorse del Fondo sicurezza urbana incrementato”.
Dopo la relazione di Granelli si sono succeduti gli interventi di alcuni comandanti di polizie locali che contribuito al dibattitto in vista dei prossimi incontri con i rappresentanti del ministero dell’Interno. Nello specifico i Comandanti hanno sottolineato alcuni punti: lo scambio dei dati, organici e assunzioni anche con modalità che permettano di avere giovani e mantenere livelli adeguati di personale e la partecipazione significativa ai Comitati Ordine e Sicurezza provinciali.
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