Omicidio stradale: in arrivo una nuova riforma?
Entrata in vigore un anno fa, criticata, osteggiata ma anche elogiata, la riforma che ha portato all’introduzione del reato di “omicidio stradale” potrebbe già essere rimodellata per effetto del DDL che andrà a ritoccare il processo penale. La fattispecie interessata sarebbe quella del reato di “lesioni personali gravi o gravissime”, oggi perseguibile d’ufficio e domani, se la riforma dovesse essere approvata così com’è scritta, solo in seguito a querela di parte.
Lesioni personali stradali: resta la perseguibilità d’ufficio in caso di aggravanti
Il reato di lesioni personali stradali resterà perseguibile d’ufficio solo in caso di aggravanti. Quali? Eccole elencate:
- guida in stato di ebbrezza o abuso di droghe e stupefacenti;
- velocità pari o superiore al doppio del limite massimo consentito (e comunque superiore ai 70km/h in centro urbano e almeno oltre i 50km/h sopra il limite su strade extraurbano);
- circolazione contromano;
- passaggio con semaforo rosso;
- inversione ad U in corrispondenza di dossi, intersezioni o curve;
- sorpasso su strisce pedonali o con riga continua.
Il DDL sotto allegato, in sostanza, non apporta nessuna novità assoluta. Si tratta piuttosto di un ritorno al passato, in contrasto con le nuove disposizioni contenute nella legge sull’omicidio stradale. Prima della sua introduzione, infatti, la perseguibilità a querela di parte era prevista per tutti i casi di lesioni causate dalla violazione di norme del Codice della Strada. Dopo la breve parentesi dovuta alla legge 46/2016 quindi, si ritorna alla vecchia procedura.
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