Multa: notifica effettuata dal Comune tramite “Poste Italiane”

Il caso. Un motociclista veniva sanzionato per la violazione di “eccesso di velocità” certificata da un autovelox fisso, piazzato lungo una strada cittadina. Inevitabile, quindi, la sanzione pecuniaria.

Il centauro mette in discussione l’operato del Comune, censurando «la trasmissione dei suoi dati alle ‘Poste Italiane’ per la notificazione della sanzione».

L’ipotesi di una violazione della privacy viene però respinta in modo netto dai Giudici della Cassazione, i quali osservano, innanzitutto, che «i cosiddetti ‘dati sensibili’ contenuti nel verbale riguardavano esclusivamente il numero di targa del motoveicolo e la relativa intestazione» mentre «non risultavano dal verbale le generalità del conducente, nonché le circostanze di tempo e di luogo dell’infrazione», e aggiungono che comunque «il numero di targa e la conseguente intestazione del veicolo costituiscono un dato pubblico, reperibile presso il ‘Pra’».

Viene, inoltre, viene evidenziato che «in assenza di indicazione del conducente, non possono qualificarsi come dati personali le circostanze di tempo e di luogo dell’infrazione, non essendo riferibili ad alcuna persona fisica ma al veicolo».

I Giudici precisano poi che ‘Poste Italiane’ «non fa alcun trattamento dei dati, limitandosi a stampare il verbale e ad imbustarlo per la successiva notifica».

Consulta l’ordinanza n. 18500/2018, Cassazione civile

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