Atti osceni in luogo pubblico, ma scatta la depenalizzazione
Il fatto. Protagonisti un uomo colto dalla polizia mentre, con una donna, consumava un rapporto sessuale a pochi metri di distanza da una strada provinciale e secondo modalità tali che era possibile vedere quanto egli stesse facendo in quei momenti. Consequenziale è stata l’accusa di «atti osceni in luogo pubblico».
Confermata la condanna anche in Cassazione, per i giudici va però tenuta presente la depenalizzazione decisa col decreto legislativo 15/1/2016, n. 8, di conseguenza il fatto contestato non è più «previsto dalla legge come reato».
Gli atti vanno trasmessi al Prefetto, per l’eventuale applicazione di una sanzione amministrativa.
Attenzione però a quanto evidenziato nella norma: se il rapporto sessuale viene consumato in un «luogo abitualmente frequentato da minori», come ad esempio l’uscita della scuola negli orari di punta, si ritorna nel penale.
Consulta la sentenza n. 43809/2017, Cassazione penale
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