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La Corte di Cassazione con sentenza n. 21107 del 7/10/2014, condividendo la posizione assunta dal ‘Garante della privacy’ ha stabilito che la pubblica amministrazione non può raccogliere su internet informazioni sulla vita sessuale di un proprio dipendente per verificare se la sua condotta sia o meno compatibile con l'«immagine» dell'ente. Ci si trova di fronte a ‘dati sensibili’ e il fatto che siano in rete non li rende disponibili per qualsiasi utilizzo.

Vedi il testo della Sentenza

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