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ARAN: Assegnazione temporanea
Un dipendente rientra da un periodo di comando presso altra amministrazione con un certo numero di giorni di ferie maturati e non fruiti presso l’ente utilizzatore. Tale giorni possono essere fruiti presso l’ente di appartenenza, dopo il rientro? L’ente di appartenenza può chiederne il rimborso a quello utilizzatore, trattandosi di giorni di ferie maturati e non goduti presso quest’ultimo? Orientamento Aran, 2.2.2016
Su tale problematica, si ritiene utile precisare che:
a) secondo le regole generali, il personale in comando, e per tutta la durata dello stesso, diventa dipendente, in senso funzionale e a tutti gli effetti dell’ente nel quale presta effettivamente servizio. Con il comando, infatti, non si determina l’estinzione del precedente rapporto di lavoro, ma si ha solo il cambiamento della sede della prestazione lavorativa (presso un nuovo datore di lavoro utilizzatore);
b) pertanto, nel caso di cessazione del comando, con il conseguente rientro presso l’ente di appartenenza, stante la continuità del rapporto, il dipendente conserva comunque il diritto a fruire presso quest’ultimo le ferie comunque maturate e non fruite presso l’ente utilizzatore;
a) non risulta, infatti, l’esistenza di disposizioni legali e/o contrattuali che facciano divieto al dipendente di fruire presso l’ente di appartenenza le ferie maturate e non godute presso l’ente utilizzatore;
b) certamente, in questa ipotesi, l’ente di appartenenza potrebbe trovarsi a fronteggiare costi ulteriori e aggiuntivi (sia sotto il profilo dell’eventuale monetizzazione delle ferie al momento in cui si determina la effettiva cessazione del rapporto di lavoro, ove questa sia ancora possibile ai sensi delle previsioni dell’art. 5, comma 8, della legge n.135/2012, anche alla luce delle indicazioni fornite dal Dipartimento della Funzione Pubblica con le note n.32937 del 6.8.2012 e n.40033 dell’8.10.2012); sia, indirettamente, come costi organizzativi, nel caso in cui consenta la fruizione delle precedenti ferie, dopo il ritorno del lavoratore nella propria organizzazione;
c) tuttavia, nella vigente disciplina contrattuale del Comparto Regioni-Autonomie Locali manca una disciplina specifica in materia di comando di personale;
d) ugualmente, nell’ambito della generale regolamentazione dell’istituto, mancano indicazioni specifiche in materia di ferie del personale comandato, che consentano la soluzione prospettata;
e) un eventuale punto di riferimento, pertanto, potrebbe essere rappresentato dall’art. 70, comma 12, del D.Lgs.n.165/2001 secondo il quale l’ente che utilizza il lavoratore deve rimborsare all’amministrazione di appartenenza del lavoratore gli oneri relativi al trattamento fondamentale.
f) pertanto, si tratta di verificare se nell’ambito della generale previsione del citato art.70, comma 11, del D.Lgs.n.165/2001 possa farsi rientrare anche la particolare soluzione da voi prospettata;
g) trattandosi, tuttavia, di una problematica afferente alla definizione dell’esatta portata applicativa di norme legge (il citato art.70 del D.Lgs.n.165/2001), la stessa dovrà essere sottoposta al Dipartimento della Funzione Pubblica, istituzionalmente competente per l’interpretazione delle norme di legge concernenti il rapporto di lavoro pubblico.
Novità editoriali
Il volume analizza le norme contenute nella Legge 7 agosto 2015, n. 124 dedicate alla nuova disciplina del lavoro pubblico, approfondendo, uno ad uno, i singoli criteri di delega.
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Docente: Claudio Malavasi
> Le nuove forme di trattenimento, temporanee e permanenti, in sede fissa
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