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Decreto sicurezza: i comandanti delle Polizie Locali scrivono al Parlamento
I Comandanti delle Polizie Locali delle città metropolitane italiane scrivono al governo per chiedere gli strumenti necessari all’attuazione del DL Sicurezza Urbana
Sono dodici i firmatari della lettera aperta indirizzata al governo e al parlamento; tutti comandanti della Polizia Locale, da Palermo a Bologna, da Milano a Bari, da Trieste a Firenze. La richiesta rivolta all’esecutivo, formulata all’unanimità, è di fornire gli strumenti necessari per attuare fattivamente quanto previsto dal decreto Sicurezza Urbana, al fine di fornire agli operatori condizioni e garanzie pari a quelle di chi indossa una divisa e contribuisce quotidianamente a garantire la civile convivenza tra le persone.
In particolare la lettera ruota intorno a quattro punti:
a) l’accoglimento, da parte del governo, delle proposte di ANCI sulla modifica della legge 65/86 (“Legge quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale”);
b) l’adeguamento della pianta organica in ragione delle nuove esigenze;
c) reintroduzione dell’istituto dell’equo indennizzo;
d) permettere l’utilizzo dello SDI (banche dati interforze) anche alle Polizie Locali.
Queste le richieste fatte al governo da parte dei Comandanti delle Polizie Locali, che si rivolgono direttamente a Pietro Grasso e Laura Boldrini, a Gentiloni e al ministro dell’Interno Marco Minniti.
Insomma, sì al Decreto Legge Sicurezza Urbana, a patto che vengano però fornite risorse adeguato allo svolgimento dei nuovi compiti che, sempre di più, vendono la Polizia Locale avvicinarsi alel funzioni della Polizia di Stato. Nella lettera si citano, fra l’altro, gli interventi contro i reati predatori, a difesa delle donne e dei minori, a contrasto della prostituzione e dello spaccio di stupefacenti e molte altre fattispecie che di fatto richiedono alle Polizie Locali sforzi superiori alle reali possibilità oggettive del corpo, che fa i conti con un organico sottodimensionato e disponibilità ridotte.
“Se i 60 mila operatori delle Polizie Locali”, conclude la lettera, “costituiscono parte integrante del sistema finalizzato a garantire la sicurezza dei nostri concittadini, è indispensabile che il governo e il Parlamento adottino azioni concrete”.
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